lunedì 22 dicembre 2008
Scienziate una Sicula ed una Sarda scoprono la fonte (mitza) più antica che esista
La ricerca scientifica di due giovani donne scienziate Isolane.
C'è una sorgente d'acqua antica 11 miliardi di anni ai confini dell'Universo. L'ha scoperta e descritta su Nature il gruppo coordinato dall'italiana Violette Impelizzeri Sicula, dell'istituto tedesco Max Plack di Radioastronomia, a Bonn, in collaborazione con Paola Castangia Sarda, dell'osservatorio di Cagliari dell'Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf).
Undici miliardi di anni fa la Terra ancora non esisteva e secondo la teoria del Big Bang, l'Universo nasceva tre miliardi di anni prima. Ma questa nube di vapore acqueo già vagava nello spazio interstellare di una remota galassia, un quasar, nelle vicinanze di un buco nerosupermassivo. Si tratta dell'acqua più antica mai osservata e la sua apre nuove prospettive nello studio dell'origine dell'Universo.
La Castangia che si trovava ad Effelsberg in Germania alle prese con la prima fase di studio afferma: "Siamo state fortunate, abbiamo individuato questa massa di vapore acqueo proprio nel primo oggetto sul quale abbiamo puntato il nostro enorme occhio, il radiotelescopio di Effelsberg, il più grande d'EUROPA, vicino a Bonn. Una scoperta così improbabile , che quasi non ci credevamo."
Ci chiediamo a quando l'apertura del radiotelescopio di Pran'e Sanguini situato nel Gerrei a una cinquantina di chilometri da Cagliari?
Restiamo in attesa di risposta.
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