domenica 30 novembre 2008

la guerra segreta dell'italietta in afganistan

A Febbraio 2008, PdL e PD hanno dato il via libera a Camera e Senato al rifinanziamento della cosiddetta missione in Afghanistan. Le uscite “ufficiali” sono state di 365 milioni di euro, quelle reali, con tranche aggiuntive del Ministero degli Esteri, superano i 513, di cui 57 destinati al… riordino dei Tribunali e delle strutture centrali e periferiche del Ministero della Giustizia di Karzai.

Se non ci fosse da ridere ci sarebbe da piangere.

CESVI e INTERSOS, piene zeppe di volontari di occhio buono e lingua lunga, se ne accaparreranno una fetta più che consistente. Ai nuclei CIMICS non resteranno che le briciole e la sfiga di dover fare da bersaglio per le prodezze dei 180 italianissimi Rambo della Task Force 45–Larissa. Larissa come la lancia della Falange Macedone di Alessandro Magno.

I 4 Tornado IDS, insieme a un team previsto di 170 militari tra piloti, motoristi, specialisti elettronici e di armi, e un aliquota di “avieri dell’aria” per la sicurezza, richiederanno uscite per altri 51 milioni di euro nell’esercizio 2009-2010, e 6 se ne andranno per l’approntamento degli shelter corazzati già in costruzione per la protezione passiva contro razzi e colpi di mortaio sull’aeroporto di Herat. Una città squassata in un solo giorno, il 20 Novembre, da tre gigantesche esplosioni a meno di 500 metri da Camp Vianini.

Una “guerra”, quella organizzata a partire dal 2001 dagli USA in Afghanistan, successivamente corroborata dalla NATO, e che è costata, ad oggi, ai contribuenti della Repubblica delle Banane tra morti, feriti, sequestrati con riscatti per entità non precisate, per retribuzioni, diarie di indennità al personale, trasporto, “aiuti” a ONG, uso di blindati, elicotteri, aerei, logistica, impiego, sostituzione e perdite di materiali, la sommetta di 3,2 miliardi di euro.

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