lunedì 22 dicembre 2008
Scienziate una Sicula ed una Sarda scoprono la fonte (mitza) più antica che esista
La ricerca scientifica di due giovani donne scienziate Isolane.
C'è una sorgente d'acqua antica 11 miliardi di anni ai confini dell'Universo. L'ha scoperta e descritta su Nature il gruppo coordinato dall'italiana Violette Impelizzeri Sicula, dell'istituto tedesco Max Plack di Radioastronomia, a Bonn, in collaborazione con Paola Castangia Sarda, dell'osservatorio di Cagliari dell'Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf).
Undici miliardi di anni fa la Terra ancora non esisteva e secondo la teoria del Big Bang, l'Universo nasceva tre miliardi di anni prima. Ma questa nube di vapore acqueo già vagava nello spazio interstellare di una remota galassia, un quasar, nelle vicinanze di un buco nerosupermassivo. Si tratta dell'acqua più antica mai osservata e la sua apre nuove prospettive nello studio dell'origine dell'Universo.
La Castangia che si trovava ad Effelsberg in Germania alle prese con la prima fase di studio afferma: "Siamo state fortunate, abbiamo individuato questa massa di vapore acqueo proprio nel primo oggetto sul quale abbiamo puntato il nostro enorme occhio, il radiotelescopio di Effelsberg, il più grande d'EUROPA, vicino a Bonn. Una scoperta così improbabile , che quasi non ci credevamo."
Ci chiediamo a quando l'apertura del radiotelescopio di Pran'e Sanguini situato nel Gerrei a una cinquantina di chilometri da Cagliari?
Restiamo in attesa di risposta.
domenica 30 novembre 2008
la guerra segreta dell'italietta in afganistan
A Febbraio 2008, PdL e PD hanno dato il via libera a Camera e Senato al rifinanziamento della cosiddetta missione in Afghanistan. Le uscite “ufficiali” sono state di 365 milioni di euro, quelle reali, con tranche aggiuntive del Ministero degli Esteri, superano i 513, di cui 57 destinati al… riordino dei Tribunali e delle strutture centrali e periferiche del Ministero della Giustizia di Karzai.
Se non ci fosse da ridere ci sarebbe da piangere.
CESVI e INTERSOS, piene zeppe di volontari di occhio buono e lingua lunga, se ne accaparreranno una fetta più che consistente. Ai nuclei CIMICS non resteranno che le briciole e la sfiga di dover fare da bersaglio per le prodezze dei 180 italianissimi Rambo della Task Force 45–Larissa. Larissa come la lancia della Falange Macedone di Alessandro Magno.
I 4 Tornado IDS, insieme a un team previsto di 170 militari tra piloti, motoristi, specialisti elettronici e di armi, e un aliquota di “avieri dell’aria” per la sicurezza, richiederanno uscite per altri 51 milioni di euro nell’esercizio 2009-2010, e 6 se ne andranno per l’approntamento degli shelter corazzati già in costruzione per la protezione passiva contro razzi e colpi di mortaio sull’aeroporto di Herat. Una città squassata in un solo giorno, il 20 Novembre, da tre gigantesche esplosioni a meno di 500 metri da Camp Vianini.
Una “guerra”, quella organizzata a partire dal 2001 dagli USA in Afghanistan, successivamente corroborata dalla NATO, e che è costata, ad oggi, ai contribuenti della Repubblica delle Banane tra morti, feriti, sequestrati con riscatti per entità non precisate, per retribuzioni, diarie di indennità al personale, trasporto, “aiuti” a ONG, uso di blindati, elicotteri, aerei, logistica, impiego, sostituzione e perdite di materiali, la sommetta di 3,2 miliardi di euro.
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Se non ci fosse da ridere ci sarebbe da piangere.
CESVI e INTERSOS, piene zeppe di volontari di occhio buono e lingua lunga, se ne accaparreranno una fetta più che consistente. Ai nuclei CIMICS non resteranno che le briciole e la sfiga di dover fare da bersaglio per le prodezze dei 180 italianissimi Rambo della Task Force 45–Larissa. Larissa come la lancia della Falange Macedone di Alessandro Magno.
I 4 Tornado IDS, insieme a un team previsto di 170 militari tra piloti, motoristi, specialisti elettronici e di armi, e un aliquota di “avieri dell’aria” per la sicurezza, richiederanno uscite per altri 51 milioni di euro nell’esercizio 2009-2010, e 6 se ne andranno per l’approntamento degli shelter corazzati già in costruzione per la protezione passiva contro razzi e colpi di mortaio sull’aeroporto di Herat. Una città squassata in un solo giorno, il 20 Novembre, da tre gigantesche esplosioni a meno di 500 metri da Camp Vianini.
Una “guerra”, quella organizzata a partire dal 2001 dagli USA in Afghanistan, successivamente corroborata dalla NATO, e che è costata, ad oggi, ai contribuenti della Repubblica delle Banane tra morti, feriti, sequestrati con riscatti per entità non precisate, per retribuzioni, diarie di indennità al personale, trasporto, “aiuti” a ONG, uso di blindati, elicotteri, aerei, logistica, impiego, sostituzione e perdite di materiali, la sommetta di 3,2 miliardi di euro.
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venerdì 17 ottobre 2008
Spezzare l’eterno gioco del padrone e dello schiavo
Il senato americano ha approvato la manovra di salvataggio per il mondo finanziario per 700
miliardi di dollari. Le sofferenze reali sui mutui intervengono però solo per 200 mld, ma
considerando che qualcosa le banche riusciranno a recuperare dagli immobili, possiamo dire
che le reali perdite potrebbero essere 100 mld. Dove finiscono allora gli altri 600 mld che
Paulson gestirà da buon padre padrone?
Quali sono le reali condizioni finanziarie delle banche americane?
A parte questi “piccoli” e ragionevoli dubbi che nessuno degli attori ci dice, rimane il fatto
che il popolo viene fatto pagare in modo molto salato per almeno due volte, uno per
l’indebitamento e uno per il salvataggio del sistema finanziario.
Il fatto è che anche questi “spiccioli” non serviranno a un bel niente, sarà come dare
un’aspirina ad un malato terminale. Intanto si consente di far sopravvivere, ancora una
volta, un sistema già morto ormai da prima della bolla speculativa del 2000.
Purtroppo, l’Europa seguirà l’esempio americano, l’Irlanda ha già coperto le falle
garantendo i depositi, la Francia sta studiando un piano europeo e quindi presto anche noi
contribuiremo a mantenere in vita un sistema che è uno zombie.
Infatti questa enorme infusione di liquidità non risolve il problema, ma allontanerà
solamente il momento della resa dei conti. E’ ormai da molti mesi che il sistema delle
“bande centrali” sta immettendo liquidità nel sistema, a breve si abbasseranno anche i tassi
ed è pensabile che i mercati finanziari prima o poi reagiranno a questa ulteriore iniezione di
droga e quindi anche l’economia abbia un momento di apparente ripresa di cui noi italiani,
grazie alla cura ultratrentennale dei nostri politici, non ci accorgeremo nemmeno.
Perché diciamo che il sistema è già morto e che si sta tentando di rianimare uno zombie?
La riposta è nel grafico di lungo periodo dei tassi e prendiamo ad esempio quelli americani
Appare evidente un ciclo dei tassi che è partito dal dopoguerra, ha avuto un massimo negli anni ’80 e poi una lunga fase discendente fino ai giorni nostri dove ha toccato il minimo.
Le fasi intermedie dove vedete i tassi scendere sono le fasi di recessione dei cicli intermedi dell’economia di 3-5 anni che si inseriscono in questo grande ciclo.
Se vedete il denaro come una merce, si alza il prezzo quando c’è molta richiesta (tassi in aumento) e si abbassa il prezzo quando c’è poca richiesta (tassi in diminuzione) per renderlo maggiormente appetibile, allora la cosa si chiarisce ancora di più.
Il sistema bancario ha attinto dal sistema economico in espansione tassi che sono arrivati fino al 20% a dimostrazione che l’economia fino a quel momento riusciva a pagare tassi così elevati pur continuando ad espandersi.
Dagli anni ’80 qualcosa è successo, perché i tassi sono scesi costantemente?
Semplicemente perché proprio negli anni ’80 il debito accumulato, che sino ad allora stava sonnecchiando, è esploso partendo con una progressione esponenziale.
L’esplosione del debito, se non accompagnata da una riduzione del costo del denaro,
avrebbe portato velocemente alla paralisi del sistema economico e finanziario ed alla morte della gallina dalle uova d’oro perché fette sempre maggiori di ricchezza venivano sottratte al sistema dai costi esponenziali del debito.
In pratica il sistema bancario e la moneta messa in circolazione a fronte di un indebitamento come avviene oggi, o da parte degli stati, tramite l’emissione di obbligazioni statali, o dei privati con prestiti, linee di credito aziendali, mutui ecc., si comporta come un vampiro che succhia al sistema energia in quantità sempre maggiori fino a che il corpo (sistema economico) non collassa e per non collassare gli vengono forniti anestetici e droghe (denaro a debito) per continuare ad andare avanti ancora un po’.
Ai giorni nostri la curva del debito ormai assorbe quote talmente imponenti del reddito prodotto dall’economia che il corpo sta letteralmente collassando e se non si libera velocemente del vampiro, che continua insaziabile a succhiare la sua energia, a breve spirerà.
Per questo è necessario che il sistema economico, per reggere a questi travasi sempre maggiori di energia, debba crescere sempre, senza tregua. Per questo ci incitano sin da bambini alla “competitività” ad essere sempre meglio degli altri e ci mettono gli uni contro
gli altri e sempre per questo siamo in forte debito con le risorse del pianeta.
La situazione non è dissimile dai bozzoli dove le macchine allevavano gli umani e da cui traevano energia descritti magistralmente in Matrix, film da vedere e rivedere molte e molte volte.
L’organismo economico non può sostenere più questo travaso impressionante di energia e rischia il collasso. Spero che a questo punto capiate come sia impensabile anche solo immaginare di vivere ancora dentro questo sistema con questi parassiti da sfamare e quindi le soluzioni sono o la morte dell’organismo, cosa che hanno tentato più volte di scatenare con una guerra mondiale, oppure una enorme crisi economica e finanziaria che permetterebbe al sistema di perpetuarsi ancora nell’eterno gioco del padrone (le banche) e degli schiavi (noi).
Il “risveglio” in atto delle masse, sempre più desiderose di capire, sta mettendo a dura prova l’eterno gioco del “cambiare tutto per non cambiare niente” ed è per questo che riteniamo che questa ultima fase sia cruciale per il ripristino di un sistema libero dalla schiavitù e che veda il popolo riappropriarsi delle sovranità che gli sono state negate:
• Sovranità monetaria, dove il denaro sia solo un mezzo ed uno strumento di scambio
e non di sopraffazione come invece è adesso
• Sovranità territoriale come dimostrano gli episodi di Chiaiano e Vicenza
• Sovranità della salute senza le lobbies del farmaco che creano schiere di malati per
poi curarli speculando sul dolore e la sofferenza
Siamo ormai invasi dai mr. Smith, sempre per rimanere nella metafora del film Matrix, che assumono le sembianze di Bush, Berlusconi, Paulson, Tremonti, Trichet, La Russa, Putin, ma il matrix, quella rete di menzogne e condizionamenti, finalmente si sta velocemente
sgretolando.
Il lavoro per recuperare la libertà non sarà facile, ma ne varrà la pena, ognuno di noi però deve fare la sua parte e non può più delegare nessuno. Dobbiamo ricostruire l’economia distrutta scientificamente per permettere al sistema di diventare indispensabile, ripartendo dalla spina dorsale di ogni economia ovvero l’agricoltura e la comunità.
Fuori dalla logica della crescita continua e del debito perpetuo si apre un mondo di
abbondanza e si liberano talmente tante ricchezze da risolvere tutti quegli squilibri, povertà, fame, corruzione, sfruttamento, sopraffazione, di cui il sistema aveva necessità e di cui si alimentava.
pigau de su jassu: http://www.centrofondi.it/report/Report_Centrofondi_2008_ott_1.pdf
lunedì 13 ottobre 2008
La Banca il secondo tragico Fantozzi e la corazzata Potemkin
Il comitato di autodifesa sociale "sa defenza" pubblica articoli di grande interesse, argomenti che riguardano eventi: politici, finanziari, archeo, culturali, nazionalitari, indipendentisi, sardi e trasnazionali, tutto ciò che a nostro parere è di vivo interesse; per accrescere strumenti di critica politica a beneficio del nostro popolo.
Pubblichiamo qui un altro articolo per non appesantire il blog sa defenza ove segue altro articolo
di Paolo Franceschetti
Editoriale del n° 7/8 luglio/agosto 2007 del supplemento mensile AltalexMese
www.altalexmese.it
Il supplemento di Altalex per aggiornarsi in poco tempo e capire la giurispudenza
Consulta l'indice dell'ultimo numero e scopri come abbonarti
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Una delle scene più esilaranti di tutto il cinema comico italiano, a mio parere, è quella della corazzata Potemkin tratta dal secondo tragico Fantozzi.
Il potentissimo professor Guidobaldo Maria Riccardelli era un fanatico cultore del cinema d'arte. Una volta alla settimana obbligava dipendenti e famiglie a terrificanti visioni dei classici del cinema. In vent'anni Fantozzi ha veduto e riveduto: "Dies irae" di Carlo Teodoro Dreyer, 6 ore; "L'uomo di Aran" di Flaherty, 9 tempi; ma soprattutto il più classico dei classici, "La corazzata Potëmkin", 18 bobine, per un numero imprecisato di ore, di cui il professor Riccardelli possedeva una rarissima copia personale. (1)
Il giorno della partita Italia Inghilterra Fantozzi si sta sedendo in poltrona con frittata, birra e rutto libero per godersi lo spettacolo, ma riceve una telefonata dal direttore: quella sera i dipendenti della ditta furono costretti ad andare a vedere il film la corazzata Potemkin.
Dopo la visione del noiosissimo film scatta il dibattito…. Il geometra Filini fa un cauto commento sulle emozioni provate nel guardare la carrozzina che scende dalle scale; altri fanno altri commenti di lode. Ma l’aver costretto i dipendenti a perdere la partita è la classica goccia che fa traboccare il vaso; Fantozzi non ne può più di tanta ipocrisia e sale sul palco per dire la sua: “La corazzata Potemkin è una XXXXXX pazzesca”.
Seguirono 92 minuti di applausi.
Cosa c’entra il film di Fantozzi con la Banca d’Italia lo vedremo fra poco.
*****
In questo numero si riassume una delle tante sentenze sugli affidamenti in house. Il CDS ha ribadito ancora una volta, sulla scorta delle direttive Europee, che un ente pubblico locale che deve affidare dei servizi ad una ditta esterna lo può fare, purchè mantenga una quota di controllo. In particolare ha stabilito che
1) l’amministrazione deve esercitare sul soggetto un controllo analogo a quello esercitato sui propri servizi;
2) il soggetto deve svolgere la maggior parte della propria attività in favore dell’ente pubblico di appartenenza.
La sentenza ribadisce un principio di diritto giusto, cioè che un servizio pubblico, se è tale, non può essere affidato indiscriminatamente a privati.
In questi giorni però sto preparando la terza edizione del mio manuale di diritto amministrativo e approfondendo la questione della natura giuridica della Banca d’Italia i conti non mi tornano.
Se nelle prime due edizioni scrivevo infatti che la Banca d’Italia è un ente pubblico (e del resto la natura pubblica dell’ente è stata ribadita anche dalla Cassazione nel 2006), pur essendo privatizzato, perché ha un fine pubblico e un sistema di controlli pubblici, ultimamente mi sono ricreduto. Il 95 per cento delle azioni è infatti in mano alle banche private. (2)
Questo significa che gli utili della Banca vanno a soggetti privati. Quel che è peggio, significa che la Banca D’Italia, che dovrebbe vigilare sulle banche, è in mano agli stessi vigilati. Un po’ come mettere Riina a capo della Procura di Palermo.
Vado a controllare meglio la legge e, dopo parecchio tempo, riesco a capirci qualcosa; solo una percentuale di tali guadagni va allo stato… (3)
A me pare assurdo lo stesso, nel senso che, anche nella assurda ipotesi che per legge allo stato fosse destinato il 90 per cento degli utili, mi pare senza senso che il funzionamento di una Banca centrale sia affidato a soggetti privati. E stiamo parlando di soggetti privati che sono “banche”, non opere pie di beneficenza, o associazioni come l’Azione Cattolica.
Va bè, penso… ma perlomeno ci sarà un meccanismo di controllo da parte dello stato. Ad esempio, la nomina e la revoca del Governatore sarà controllata dallo Stato. Invece no. L’articolo 17 dello Statuto della Banca d’Italia dice che prima della nomina o della revoca da parte del Presidente del consiglio deve esserci il parere del Consiglio Superiore della Banca d’Italia. Per la verità la norma non chiarisce se tale parere sia vincolante o meno; in realtà c’è solo una frase sibillina, che dice che tale parere è rilasciato “ai fini della deliberazione del Consiglio dei Ministri”. Embè, mi domando… ma cosa significa “ai fini”? E’ vincolante o no…?
Su un articolo di una rivista giuridica apprendo che il parere è vincolante, ma “la correttezza della decisione è assicurata dal meccanismo della collegialità del parere”.
Per chiarirmi le idee e approfondire il sistema dei controlli prendo un saggio istituzionale sulla Banca D’Italia, e leggo che “ le leggi contemplano apparati di autorità di volta in volta diversi e con attribuzioni specifiche ed esclusive impostati su schemi di collaborazione e di coordinamento di attività previsti e disciplinati rigorosamente dalla legge”.
Tanto valeva che l’autore scrivesse “scusate, ma il sistema dei controlli non lo conosco perché mi scoccia prendermi la briga di leggerlo”.
Invece sul Trattato di diritto amministrativo di Sabino Cassese l’autore ha le idee più chiare. Scrive infatti che “esiste un principio generale di autonomia nella fissazione dei modi (generali e specifici) di raggiungimento dei fini assegnati alla Banca nell’ordinamento del credito. In altre parole, viene conferito alla Banca il potere di autolimitarsi, predeterminando non solo i criteri di massima, ma anche i principi e le linee guida di indirizzo della propria attività”. Come dire: la Banca d’Italia, e per essa i suoi azionisti, il Banco San Paolo, Banca Intesa, le Assicurazioni Generali, ecc. fanno quello che gli pare; eh già, perché hanno “il potere di autolimitarsi”. Un termine giuridico, apparentemente innocuo, che è l’equivalente dell’espressione gergale “fanno quello che gli pare”.
Ma la parte inquietante viene quando mi accorgo che la politica monetaria è comunque segreta, perché il D.M. 13 ottobre 1995, n. 561, articolo 2 ha messo il segreto su tutti gli atti di politica economica e monetaria della Banca d’Italia.
Leggo qua e là, per scoprire ancora che gli azionisti della Banca d’Italia sono stati resi noti al pubblico solo nel 2005, dopo che se ne occupò il settimanale “Famiglia Cristiana”. Perché prima essi erano “riservati”.
In effetti, né il Digesto delle discipline pubblicistiche, né il Trattato di diritto amministrativo di Sabino Cassese, né altri testi, citano gli azionisti della Banca d’Italia dicendo quale sia la compagine sociale effettiva.
Mi pare assurdo.
Allora chiamo una persona a me molto cara. Non posso definirlo un amico, data la distanza di età che ci separa, ma è stata la persona che nel corso della sua vita mi ha dato i consigli migliori. E’ docente universitario, e abbastanza saggio da avermi sempre dato i consigli giusti per la pubblicazione di manuali, per affrontare i concorsi universitari ecc. Espongo il problema a questa persona, ritenendo contraddittorio che l’affidamento di un piccolo servizio come quello di un porto turistico debba essere soggetto a determinate garanzie, e tali garanzie svaniscano totalmente quando il servizio che l’ente privato deve garantire è addirittura il servizio dell’emissione della moneta, cioè uno dei servizi assolutamente essenziali e indisponibili da parte di uno stato che voglia dirsi tale.
Il mio amico – più grande di me e senz’altro più esperto di me - ha risposto: Paolo, scusa ma di che ti meravigli? Caro ragazzo, si vede che sei ancora giovane e ingenuo…. Ancora devi capire a fondo il sistema…
Guarda l’articolo 2621 del codice civile. Punisce con una pena FINO a due anni di reclusione chi commette reato di falso in bilancio (cioè in teoria potrebbe essere anche punito con un giorno). E considera in ogni caso non punibile tale reato, se la somma rubata non supera il dieci per cento. Che è come dire: Se tu hai una società con un capitale di 1000 milioni di euro, puoi rubare fino a 100 milioni. Se la somma è superiore però stai attento, cattivello, perché ti potremmo anche punire (se non scatta la prescrizione) con una pena terribile di qualche giorno di reclusione con la condizionale.
Io mi sono arrabbiato e gli ho detto: “ma scusa che c’entra questa norma? Sto parlando di un’altra cosa”.
Fammi finire giovane ed irruento ragazzo… – ha detto il mio amico - Ora vai a guardare la norma che punisce il furto. Per l’articolo 624 bis chi è entrato in casa tua e ti ha rubato qualche tempo fa il videoregistratore con tutti i dvd di Allie McBeal si becca almeno un anno, e fino a sei anni. Mentre quello che ti ha rubato il portafoglio dalla tasca, essendo furto con destrezza, si beccherà almeno un anno, anche se nel portafoglio non c’era nulla, tranne una tessera bancomat che hai bloccato qualche minuto dopo.
Insomma, rubare 100 milioni di euro non è reato. Rubarti la collezione di DVD o un portafoglio vuoto lo è sicuramente.
Bene, il criterio è lo stesso. Il comune che deve dare in appalto un porto turistico deve seguire certe regole precise, e questo è giusto. Se lo stato deve affidare a privati il servizio di emissione della moneta e il controllo dei mercati bancari, lo fa a chi gli pare, dandolo senza nessun controllo.
Ma questo è assurdo, dico io. Anche perché tutti i manuali dicono pacificamente che è un ente pubblico e lo dice pure la Cassazione nel 2006. Perché non lo dice nessuno?
Per tre ragioni Paolo. Primo perché non fa comodo dare troppa pubblicità alla cosa. Figurati che fino al 2004 la compagine azionaria della Banca non era neanche resa pubblica.
Secondo, perché la questione è complessa e occuparsene non è semplice.
Terzo perché chi scrive manuali di diritto amministrativo, come te, si fa fuorviare da quello che scrive la cultura giuridica dominante e quindi è complice inconsapevole di un sistema di disinformazione.
Insomma, nella terza edizione del mio manuale correggerò questo "particolare".
Per ora, trattandosi di un editoriale, posso scrivere in libertà quello che penso sulla natura giuridica di questo ente, senza troppi condizionamenti. Dopo approfonditi studi e dopo aver fatto accurate ricerche di diritto comparato, direi che una lettura costituzionalmente orientata della normativa che regola la Banca centrale può portare ad affermare che:
la composizione della Banca d’Italia è una “illegittimità costituzionale” pazzesca.
Proposta finale de iure condendo
Re melius perpensa, ho il dovere di fare un discorso oggettivo su questo potere di autolimitarsi delle banche. In fin dei conti non è giusto trarre conclusioni affrettate e sospettare che tale potere venga mal utilizzato per perseguire i propri fini, anziché quelli pubblici.
Allora, da buon giurista, mi sono domandato quale sia la ratio di una siffatta normativa e ho telefonato al mio amico di cui sopra.
E’ presto detto.
La ratio sta nella presunzione di legittimità del comportamento della banche. E nell’esigenza di semplificazione del sistema dei controlli, che dando alla stessa banca il potere di autolimitarsi, snellisce le procedure statali al riguardo, esonerando lo Stato dal gravoso compito di controllare, ispezionare, verificare, sanzionare, ecc.
D’altronde un modulo organizzativo e legislativo analogo è stato applicato al parlamento, ove grazie al meccanismo delle immunità e del divieto di intercettazione, la magistratura non ha più alcun controllo sui singoli parlamentari, e quindi la legalità del comportamento dei deputati e senatori è garantita, appunto, da questo potere di autolimitarsi, con i risultati che sono sotto gli occhi di tutti: 24 parlamentari condannati in via definitiva che continuano a promulgare leggi che loro stessi violano; decine di avvocati legati direttamente o indirettamente a chi sta al potere, che legiferano su materie di interesse dei loro assistiti; la maggior parte dei cittadini che fatica ad arrivare a fine mese, ma il parlamento si autoaumenta lo stipendio pro capite; si discute di pensioni, di età pensionabile, ecc., ma il parlamentare va in pensione dopo due anni e mezzo; e così via.
Il che suggerisce un modello organizzativo alternativo, de iure condendo, da applicare a tutti gli enti, e, al fine di non violare il principio di parità previsto dall’articolo 3 della Costituzione, anche a tutti i cittadini.
Per gli enti pubblici, dovrebbe valere una regola analoga a quella della Banca d’Italia. Totale indipendenza.
Quanto ai cittadini, si potrebbe abolire la galera, e abolire i controlli di polizia sui cittadini, dando a ciascuno il “potere di autolimitarsi”.
Lo stato risparmierebbe miliardi. I poliziotti non rischierebbero più la vita sulle strade. E i cittadini sarebbero maggiormente responsabilizzati nella vita pubblica.
Per i casi più complessi, come quelli di mafia, in cui c’è il sospetto che il cittadino colpevole di un reato non prenda con troppa imparzialità la decisione di autoarrestarsi è quanto meno opportuno inserire un piccolo correttivo: per l’arresto, occorrerà il parere vincolante della famiglia dell’arrestando, ove l’imparzialità della decisione sarà assicurata dalla collegialità della pronuncia.
Finalmente, con questo sistema, si potrà dare piena attuazione al principio di parità di cui all’articolo 3 della Costituzione, parificando ogni soggetto, pubblico o privato, ad un medesimo regime giuridico, e sottoponendolo allo stesso modulo organizzativo della Banca d’Italia (e del parlamento) dando a ciascuno “il potere di autolimitarsi, predeterminando non solo i criteri di massima, ma anche i principi e le linee guida di indirizzo della propria attività”.
__________________
(1) In realtà il titolo citato nel film è stato cambiato rispetto a quello reale in un più ironico "La corazzata Kotiomkin"; il film vero, La corazzata Potëmkin (1925), non dura un numero infinito di ore, come sostiene Paolo Villaggio nel film, ma ha una normale durata attorno ai 70 minuti, se non ricordo male.
(2) Per la precisione la compagine sociale della banca centrale è la seguente:
Gruppo Intesa (27,2%),
BNL (2,83%),
Gruppo San Paolo (17,23%)
Monte dei Paschi di Siena (2,50%),
Gruppo Capitalia (11,15%)
Gruppo La Fondiaria (2%)
Gruppo Unicredito (10,97%)
Gruppo Premafin (2%)
Assicurazioni Generali (6,33%)
Cassa di Risparmio di Firenze (1,85%)
INPS (5%)
RAS (1,33%)
Banca Carige (3,96%)
Privati (5,65%)
(3) Per la precisione, fino al 20 per cento degli utili può essere accantonato a riserve. Un altro 20 per cento può essere destinato a riserve speciali. La restante somma viene devoluta allo stato (Articolo 39 dello statuto).
domenica 12 ottobre 2008
Vertice anticrisi,Sarkosy:"Raggiunto l'accordo"
I leader europei hanno raggiunto un accordo per affontare tutti insieme la crisi delle banche. Lo ha detto il presidente francese Nicolas Sarkozy al termine del vertice dell'Eurogruppo a Parigi.
"I governi daranno garanzie pubbliche per il rifinanziamento del sistema bancario".
"Non faremo regali alle banche": lo ha detto il presidente francese, Nicolas Sarkozy, in una conferenza stampa al termine della riunione dell'eurogruppo a Parigi. "Gli Stati faranno pagare gli interventi al loro giusto prezzo", ha aggiunto, rilevando che "i management che falliscono saranno messi da parte, non dovranno avvantaggiarsi da questo piano".
"Questa sera è il momento dell'Europa e della sua unità".
Le misure decise oggi dal vertice straordinario dell'Eurogruppo saranno applicate immediatamente, a partire da domani in Francia così come in Germania, in Italia e in altri Paesi.
Sarkozy ha annunciato che l'Unione europea chiederà agli Stati Uniti l'organizzazione di un vertice al fine di "rifondare il sistema finanziario internazionale".
Poi, una volta superata l'attuale crisi, "bisognerà ricostruire un nuovo sistema finanziario senza speculatori. Chi ha messo il mondo in queste condizioni, dovrà pagarne le conseguenze". Il problema non è "quello di vedere le reazioni di domani" sui mercati, "ma lavorare per stabilizzare la situazione".
Barroso: un grande passo avanti
Il presidente della Commissione Ue, Jose' Manuel Durao Barroso, ha assicurato che "da domani mattina saranno adottati provvedimenti compatibili fra loro e coerenti con un quadro di riferimento". Le decisioni prese oggi rappresentano "un grande passo in avanti in Europa".
Tali misure riguardano "la liquidita' e le ricapitalizzazioni", ha aggiunto Barroso, sottolineando che quello avviato oggi a Parigi e' "un processo difficile ma essenziale per riportare la fiducia nei mercati".
Trichet (Bce): impressionato dai risultati del vertice
"Sono impressionato dall'importanza e dall'ampiezza degli orientamenti presi". E' quanto ha osservato il presidente della Bce, Jean Claude Trichet, al termine della riunione straordinaria dei leader dell'Eurogruppo, la prima dalla nascita della moneta unica europea.
Fmi: il piano va nella giusta direzione
"Un piano ampio, coordinato e utile: va nella giusta direzione". Così il direttore generale del Fondo Monetario internazionale, Dominique Strauss-Kahn, ha commentato il piano elaborato dall'eurogruppo, augurandosi che "fra qualche settimana il picco della crisi sia alle nostre spalle". "Il Fondo ha le risorse e gli strumenti per aiutare i paesi membri" alle prese con le attuali turbolenze finanziarie.
Strauss-Kahn: il piano va nella giusta direzione
Strauss-Kahn accoglie quindi positivamente "sia il meeting dell'Eurogruppo sia i risultati raggiunti", e soprattutto il fatto che si tratti di un piano coordinato. "Il piano - sottolinea Strauss-Kahn - va nella giusta direzione".
printau in:
http://www.rainews24.rai.it/
mercoledì 8 ottobre 2008
Quando l'energia nasce dalle onde
Adesso scendono in campo i big
Tecnologia ancora agli albori, ma le grandi compagnie mondiali
si muovono: onde, correnti, maree come nuove fonti rinnovabili
(Resta da comprendere l'impatto ambientale di questo impianto)
di Cristina Nadotti
È un giacimento sterminato, che occupa oltre il 70% della superficie del pianeta e ora lo stanno scoprendo le grandi compagnie mondiali dell'energia. Onde, correnti, maree sono le nuove fonti rinnovabili sulle quali hanno messo gli occhi, e ora cercano di mettere le mani, colossi come la Chevron. La possibilità di ricavare energia dai movimenti del mare è studiata da ormai cento anni e negli anni '70, in concomitanza con la prima crisi petrolifera, le ricerche si intensificarono. Quando il prezzo del petrolio calò, intorno al 1980, l'idea di sfruttare l'energia marina fu messa da parte, ma ora le istanze ambientaliste e il nuovo aumento del petrolio danno impulso al settore. Il World Energy Council (WEC) di Londra ha stimato nel 2007 che il 15 per cento del fabbisogno elettrico mondiale potrebbe essere coperto da impianti di sfruttamento del moto ondoso dei mari. Questa quantità sarebbe il doppio di quella attualmente prodotta dalle centrali nucleari. E in più ci sarebbero le correnti e le maree.
Colossi all'attacco. La prima azienda a scommettere sull'energia marina è stata la Enersis, che nel 2005 ha siglato un accordo per costruire un impianto nel Nord del Portogallo. Quando l'intesa fu annunciata sembrò un passo rivoluzionario. A due anni di distanza a scommettere sull'energia marina sono sempre di più e tra questi aziende votate da sempre all'energia tradizionale. "Chevron sta studiando le tecnologie sull'energia oceanica - ha dichiarato il portavoce di una compagnia consociata al colosso petrolifero statunitense al quotidiano economico Wall Street Journal - e sta valutando la possibilità di cooperare con noi". La cooperazione in questione riguarda l'ottenimento di un permesso dalla commissione statunitense per l'energia, necessario per avviare un progetto di sfruttamento dell'energia marina in Alaska. È un segnale non da poco, soprattutto se si considera che proprio in Alaska gli Usa continuano a estrarre petrolio e recentemente il presidente Bush ha avviato un piano per nuove trivellazioni.
Oltre alla Chevron ci sono la Verdant Power Inc. di New York e la Ocean Power del New Jersey a percorrere la strada dell'energia che viene dal mare e le somme investite finora, per quanto non note nei dettagli, indicano secondo gli osservatori un interesse in ascesa.
Tecnologia da mettere a punto. Gli esperti parlano di una tecnologia ancora agli albori, anche perché l'energia marina non fuga tutti i dubbi sull'impatto ambientale. Per ora gli impianti come quello portoghese o alcuni in Scozia sono di piccole dimensioni e non sembrano creare grossi problemi all'ecosistema. Per produrre energia su larga scala, però, si devono usare tecnologie con un maggiore impatto ambientale. E le scelte sono diverse: la Ocean Power, per esempio, usa un sistema di boe collegate tra di loro. La spinta delle onde, che fa muovere le boe su e giù è convertita in pressione idraulica da pistoni e cilindri all'interno dei galleggianti. La pressione fa girare una turbina che a sua volta alimenta un generatore. L'elettricità è mandata a riva attraverso cavi sottomarini. Per ora ci sono quattro impianti di questo tipo in via di progettazione, in attesa solo dell'approvazione federale e parte dell'energia potrebbe servire per un'installazione militare.
La Verdant Power, invece, produce già energia per un centro commerciale e un parcheggio usando sei turbine sottomarine nell'East River di New York. Il movimento dell'acqua quando ci sono le maree fa girare le pale delle turbine, creando un movimento rotatorio che alimenta un generatore. La Verdant ha detto che ha un lungo elenco di clienti in attesa delle necessarie autorizzazioni per usufruire dell'energia.
Dopo le onde, le maree. Un interesse particolare, dicono all'Istituto per la ricerca dell'energia elettrica, merita in questo momento il potenziale delle maree. Sebbene si tratti di un fenomeno intermittente, la marea è più prevedibile del vento, del sole o delle onde e quindi più affidabile come fonte di energia. È proprio sull'energia delle maree che stati come quello di New York, Maine e Alaska, insieme ad altri che si affacciano sulle coste, hanno già investito 7 milioni e mezzo di dollari nel 2008 e previsto investimenti fino a 35 milioni per il 2009.
Fonte: altrogiornale.it
lunedì 29 settembre 2008
I gesuiti sono gli effettivi controllori spirutuali de NWO
Greg Szymanski
25 Settembre 2006
L'ex vescovo Gerard Bouffard del Guatemala ha affermato
che il Vaticano e' "il reale controllore spirituale" degli Illuminati
e del Nuovo Ordine Mondiale, mentre i Gesuiti, tramite il Papa
Nero, il generale padre Peter Hans Kolvenbach, controllano in
modo effettivo la gerarchia vaticana e la Chiesa Cattolica Romana.
Il vescovo Bouffard, che ha lasciato la Chiesa ed ora e' un
Cristiano Rinato che vive in Canada, ha fondato la sua
conclusione dopo aver lavorato sei anni come sacerdote in
Vaticano, incaricato del compito di trasmettere la
corrispondenza giornaliera e riservata tra il Papa ed i dirigenti
dell'Ordine dei Gesuiti, che risiede in Borgo Santo Spirito n° 5,
nei pressi della piazza di San Pietro.
"Si, l'uomo conosciuto come il Papa Nero controlla tutte le piu'
importanti decisioni prese dal Papa e questi a sua volta
controlla gli Illuminati," ha dichiarato il vescovo Bouffard la
settimana scorsa nel corso dello spettacolo svolto alla radio di
Greg Szymanski, denominato "Il giornale investigativo", presso
www.gcnlive.com, ove gli archivi delle sorprendenti
dichiarazioni possono essere ascoltati nella loro interezza.
"So che questo e' vero, dal momento che ho lavorato per anni in
Vaticano ed ho viaggiato con Papa Giovanni Paolo II. Il Papa
prende i suoi ordini di marcia dal Papa Nero, mentre i Gesuiti
sono anche i leader del Nuovo Ordine Mondiale, con il compito
di infiltrare le altre religioni ed i governi del mondo, allo scopo
di realizzare un governo mondiale unico fascista ed una
religione mondiale unica, basata su Satanismo e Lucifero."
"Le persone non possono immaginare quanto male e quanta
distruzione i Gesuiti hanno causato e causeranno, mentre
contemporaneamente usano la perfetta copertura di
nascondersi dietro tuniche nere e di professare di essere
uomini di Dio."
La conoscenza di prima mano da parte del vescovo Bouffard
del male che aleggia all'interno della gerarchia del Vaticano e
particolarmente entro l'Ordine dei Gesuiti conferma la
testimonianza di altri ricercatori, compreso Bill Hughes, autore
degli sconvolgenti libri "Il nemico non mascherato" ed
"I terroristi segreti", come pure il preminente ricercatore
sull' Ordine dei Gesuiti Eric Jon Phelps, autore di
"Assassini vaticani".
Oltre a dipingere un cupo ritratto del Papa Nero in Roma, il
vescovo Bouffard rivela che il potere malefico dei Gesuiti si
estende da un capo all'altro del mondo, inclusa una solida
infiltrazione del governo Usa, del Consiglio delle Relazioni
Estere (CFR) e delle maggiori organizzazioni religiose.
Il vescovo Buffard proclama che i Gesuiti agiscono come perfetti
camaleonti, assumendo l' identita' di Protestanti, Mormoni,
Battisti e Giudei, con l' intenzione di causare il tracollo degli Usa
cosi' come di portare la nazione sotto una religione mondiale
unica, fondata in Gerusalemme e sotto il controllo del loro
leader, Lucifero.
"Io so di prima mano che il Vaticano controlla e monìtora ogni
cosa in Israele, con l'intenzione di distruggere i Giudei," ha
affermato il vescovo Bouffard, aggiungendo che l'autentico
proposito dell'Ordine dei Gesuiti e' quello di orchestrare e
controllare tutti i leader del mondo, allo scopo di provocare un
piu'importante conflitto esteso al mondo intero, che alla fine
distruggera' gli Usa, il Medio Oriente ed Israele. "Essi
distruggono ogni cosa dall'interno e vogliono provocare la
distruzione pure della stessa Chiesa Cattolica, allo scopo di
inaugurare una religione mondiale unica basata sul Satanismo.
Cio' si vede anche nel modo in cui i sacerdoti svolgono i servizi
religiosi nella Messa, in effetti venerando i morti (1). Inoltre
segni di Satanismo si riscontrano in molti simboli esteriori,
consuetudini e paramenti esibiti dalla Chiesa."
Dopo aver prestato servizio in Roma, il vescovo Bouffard fu
impiegato in Africa ed in Guatemala, salendo ad una posizione
di potere all'interno della Chiesa. Comunque, insieme a questo
potere religioso, sopravvenne l' affiliazione e la registrazione
come Frammassone, e divenne membro massonico del 37.mo
grado, un qualcosa che si suppone disapprovato nella Chiesa
Cattolica Romana, dal momento che, secondo il Diritto canonico,
l'appartenenza ad una Loggia massonica comporta l' immediata
scomunica.
Secondo il vescovo Bouffard la Frammassoneria viene usata
dalla Chiesa per realizzare i suoi piani segreti, perche' molti altri
sacerdoti di alto livello, ossia vescovi, cardinali e persino papi, si
sono iscritti a societa' segrete insieme ad altri in posizioni di
potere in altre religioni e governi, la maggioranza di loro
lavorando insieme per favorire la malefica agenda degli Illuminati.
E le sue dichiarazioni sostengono i rapporti che affiorarono sui
giornali italiani e francesi nei primi anni '80, che recavano
notizia di piu' di 150 sacerdoti di alto rango iscritti alla
Frammassoneria, compresa la Loggia massonica P2, e ad
altre societa' segrete.
"Alla fine rinacqui come cristiano e denunciai la Chiesa Cattolica,"
ha affermato il vescovo Bouffard, che ora e' un Cristiano
praticante e segue la parola di Dio tramite la Bibbia. "Dobbiamo
sempre pregare per i nostri dirigenti, denunciando apertamente
il male e smascherando i Gesuiti per quello che realmente sono."
Dopo aver lasciato la Chiesa, il vescovo Bouffard fece anche
ammenda e chiese perdono all' ex sacerdote gesuita, padre
Alberto Rivera. Padre Rivera fu uno dei pochi sacerdoti gesuiti
con il coraggio di smascherare i malefici scopi della Societa' di
Gesu', facendo un passo avanti per proclamare in che modo
lavorasse, essendo uno degli infiltrati dell' Ordine dei Gesuiti in
Usa, con il compito di penetrare nelle chiese Protestanti e
Battiste, con l'intento di distruggerle dall'interno.
"Quando ero vescovo ed ancora fedele alla Chiesa, una volta
scrissi una lettera, denunciando padre Rivera e proponendo la
sua morte," ha dichiarato il vescovo Bouffard. "Quando compresi
la verita', cercai padre Rivera e chiesi il suo perdono. Diventammo
buoni amici ed io so che diceva la verita'. Era un uomo onesto,
che, per giunta, trovo' Dio."
"Io so che i Gesuiti hanno cercato di alterare la verita',
affermando che egli non era mai stato sacerdote e distruggendo
ogni documentazione che lo attestasse. Hanno cercato di fare lo
stesso a me, ma padre Rivera proclamava la verita' senza dubbi.
Conosco queste vicende come testimone e sono anche stato con
lui molte settimane prima della sua morte. Soffriva terribilmente
dopo essere stato avvelenato con acido. Come ho gia' detto, non
potete immaginare la sofferenza e la distruzione che sono state
causate e saranno causate dai Gesuiti."
In un articolo intitolato "Alberto: il grande trambusto", uno
scrittore sconosciuto, che seguiva la carriera del vescovo
Bouffard e la sua connessione con padre Rivera, scrisse quanto
segue, compresa la difficolta' da parte del Vaticano nel cercare
di censurare le accuse sia di Rivera che di Bouffard:
"A quel punto subentra la avvalorante testimonianza fornita
da padre Gerard Bouffard. Egli era un vescovo di alto rango
nato nel Quebec, Canada. Sali' dai piu' bassi livelli del suo ordine
sino a diventare assistente per molti anni di Papi quali Paolo VI
e Giovanni Paolo II. Si converti' al protestantesimo e proclama
di essere stato l'uomo che ricevette l' ordine di eliminare Rivera.
In un documentario denominato "Svelare il mistero posto dietro
i simboli cattolici", Bouffard mostra una lussuosa penna
placcata in oro 18 carati, che contiene uno speciale inchiostro
che scompare, con cui le autorita' del Sacro Uffizio firmano i
documenti al massimo livello di segretezza. Bouffard proclama:
"Con questa penna che ho in mano ho firmato l'ordine di
uccidere il Dr. Rivera". Considerevole e drammatica storia di
cappa e spada ! La sua precedente posizione di alto profilo lo
renderebbe facile bersaglio di discredito...
Tuttavia il silenzio e' assordante."
"Il Vaticano ha anche i suoi propri problemi di credibilita' con
cui lottare. Da un contesto storico la proclamazione di Alberto
di essere stato un gesuita che lavorava in segreto per
distruggere le chiese protestanti non e' tanto inverosimile
quanto potrebbe sembrare. I Gesuiti furono creati nel 1541 da
Ignazio De Loyola per quel preciso proposito (sebbene,
naturalmente, alcuni Gesuiti neghino cio'). Essi si sono impegnati
in innumerevoli sporchi imbrogli, assassinii e congiure traditrici
durante il periodo del loro maggiore successo e potere."
L'Ufficio della Inquisizione fu un risultato della loro missione,
che porto' alla tortura e/o uccisione di milioni di persone
innocenti per "eresia".
Quel dipartimento da allora e' stato rinominato "Il Santo Uffizio",
ma i Gesuiti non si sono mai preoccupati per un cambio di nome.
Quanto i loro obiettivi siano cambiati con il passare del tempo e'
anche incerto. Ne' l'organizzazione e' molto trasparente e neanche
serve gli interessi del Papa. Le cattive reputazioni non vengono
facilmente dimenticate.
"Se la storia di Alberto fosse solo una montatura, sarebbe
tuttavia un brillante brano di narrativa, con sbalorditiva
coerenza. Esistono certamente altre cospirazioni che siano
state escogitate, che sono egualmente vivide ed intricate.
La congiura per l' assassinio di JFK e quella degli
UFO / Majestic 12 (2) vengono per prime alla mente.
Ma queste cospirazioni furono ideate e perfezionate da
centinaia di persone nell'arco di un lungo periodo di tempo,
quindi assemblate e rifinite, fino al punto in cui formassero
una narrazione plausibile. Dopo circa venti anni di
"apporti pubblici" e revisioni, viene adottata una versione
semi-"ufficiale". Se qualche specifica parte di essa viene
dimostrata falsa, la versione si modifica in una forma
leggermente differente, privata delle parti confutate."
Alberto non aveva nessuna di queste risorse. La sua storia
personale provenne da lui solamente. Essa non fu revisionata e
rifinita per decenni dalla commissione, prima che Chick la
pubblicasse. Al contrario essa fu pubblicata nella sua interezza
e solo allora arricchita con volumi addizionali (cinque piu' i
fumetti), aggiungendo nomi e date, ma senza ritrattazioni.
Se in effetti "avesse inventato tutto cio' ", allora egli certamente
meriterebbe un premio per genio letterario. Specialmente
quanto piu' i suoi personali intrecci biografici sono connessi
(sorvolare, Barone von Munchausen ?).
Dopo venti anni di indagini tutte le risorse del Papa non sono
riuscite a "provare" che la denuncia di Alberto fosse un falso.
Naturalmente neanche Alberto riusci' a "provare" le sue accuse
contro il Vaticano. Così, al meglio, la contesa e' ancora un
pareggio. Forse futuri sviluppi frutteranno qualche evento
drammatico. Ma non fateci affidamento. Probabilmente non
sapremo mai se Alberto fosse realmente quel personaggio che
proclamava di essere, a meno che il Papa faccia un passo chiaro
e netto, e lo confessi. (E cio' presenta circa le stesse probabilita'
di avvenire quanto quelle che un disco volante atterri sul prato
della Casa Bianca). Esso, comunque, e' precisamente delizioso
nutrimento per la meditazione, e molto piu' terrificante di ogni
trailer trasmesso riguardante X-files.
Per leggere una difesa di Alberto dal sito Chick, vai a:
http://www.chick.com/reading/books/199/0199cont.asp
Nel corso della storia l' Ordine dei Gesuiti e' stato collegato a
guerra e genocidio, venendo formalmente bandito da molte
nazioni, comprese Francia ed Inghilterra. Mentre i ricercatori
proclamano che i Gesuiti sono i concreti controllori spirituali del
Nuovo Ordine Mondiale, lo scrittore Phelps ha anche reclamato
il bando dell' Ordine da questa nazione.
Comunque, con piu' di 28 universita' maggiori da costa a costa,
l' Ordine ha costituito qui una forte base di appoggio politico e
finanziario, compreso il controllo segreto del CFR ed il controllo
di molte banche, come la "Bank of America" ed il "Federal
Reserve banking system", rendendo l'appello di Phelps per il
bando una impresa difficile, se non addirittura proibitiva.
Greg Szymanski
http://www.arcticbeacon.com/25-Sept-2006.html
Note del traduttore:
1) per i protestanti non sono giustificati il culto e le immagini
dei santi ("i morti")
2) nel 1987 si venne a sapere di un fantomatico e segreto
gruppo di 12 consiglieri, che riferivano direttamente al solo
presidente Usa su argomenti legati agli UFO
traduzione di Francesco Caselli
25 Settembre 2006
L'ex vescovo Gerard Bouffard del Guatemala ha affermato
che il Vaticano e' "il reale controllore spirituale" degli Illuminati
e del Nuovo Ordine Mondiale, mentre i Gesuiti, tramite il Papa
Nero, il generale padre Peter Hans Kolvenbach, controllano in
modo effettivo la gerarchia vaticana e la Chiesa Cattolica Romana.
Il vescovo Bouffard, che ha lasciato la Chiesa ed ora e' un
Cristiano Rinato che vive in Canada, ha fondato la sua
conclusione dopo aver lavorato sei anni come sacerdote in
Vaticano, incaricato del compito di trasmettere la
corrispondenza giornaliera e riservata tra il Papa ed i dirigenti
dell'Ordine dei Gesuiti, che risiede in Borgo Santo Spirito n° 5,
nei pressi della piazza di San Pietro.
"Si, l'uomo conosciuto come il Papa Nero controlla tutte le piu'
importanti decisioni prese dal Papa e questi a sua volta
controlla gli Illuminati," ha dichiarato il vescovo Bouffard la
settimana scorsa nel corso dello spettacolo svolto alla radio di
Greg Szymanski, denominato "Il giornale investigativo", presso
www.gcnlive.com, ove gli archivi delle sorprendenti
dichiarazioni possono essere ascoltati nella loro interezza.
"So che questo e' vero, dal momento che ho lavorato per anni in
Vaticano ed ho viaggiato con Papa Giovanni Paolo II. Il Papa
prende i suoi ordini di marcia dal Papa Nero, mentre i Gesuiti
sono anche i leader del Nuovo Ordine Mondiale, con il compito
di infiltrare le altre religioni ed i governi del mondo, allo scopo
di realizzare un governo mondiale unico fascista ed una
religione mondiale unica, basata su Satanismo e Lucifero."
"Le persone non possono immaginare quanto male e quanta
distruzione i Gesuiti hanno causato e causeranno, mentre
contemporaneamente usano la perfetta copertura di
nascondersi dietro tuniche nere e di professare di essere
uomini di Dio."
La conoscenza di prima mano da parte del vescovo Bouffard
del male che aleggia all'interno della gerarchia del Vaticano e
particolarmente entro l'Ordine dei Gesuiti conferma la
testimonianza di altri ricercatori, compreso Bill Hughes, autore
degli sconvolgenti libri "Il nemico non mascherato" ed
"I terroristi segreti", come pure il preminente ricercatore
sull' Ordine dei Gesuiti Eric Jon Phelps, autore di
"Assassini vaticani".
Oltre a dipingere un cupo ritratto del Papa Nero in Roma, il
vescovo Bouffard rivela che il potere malefico dei Gesuiti si
estende da un capo all'altro del mondo, inclusa una solida
infiltrazione del governo Usa, del Consiglio delle Relazioni
Estere (CFR) e delle maggiori organizzazioni religiose.
Il vescovo Buffard proclama che i Gesuiti agiscono come perfetti
camaleonti, assumendo l' identita' di Protestanti, Mormoni,
Battisti e Giudei, con l' intenzione di causare il tracollo degli Usa
cosi' come di portare la nazione sotto una religione mondiale
unica, fondata in Gerusalemme e sotto il controllo del loro
leader, Lucifero.
"Io so di prima mano che il Vaticano controlla e monìtora ogni
cosa in Israele, con l'intenzione di distruggere i Giudei," ha
affermato il vescovo Bouffard, aggiungendo che l'autentico
proposito dell'Ordine dei Gesuiti e' quello di orchestrare e
controllare tutti i leader del mondo, allo scopo di provocare un
piu'importante conflitto esteso al mondo intero, che alla fine
distruggera' gli Usa, il Medio Oriente ed Israele. "Essi
distruggono ogni cosa dall'interno e vogliono provocare la
distruzione pure della stessa Chiesa Cattolica, allo scopo di
inaugurare una religione mondiale unica basata sul Satanismo.
Cio' si vede anche nel modo in cui i sacerdoti svolgono i servizi
religiosi nella Messa, in effetti venerando i morti (1). Inoltre
segni di Satanismo si riscontrano in molti simboli esteriori,
consuetudini e paramenti esibiti dalla Chiesa."
Dopo aver prestato servizio in Roma, il vescovo Bouffard fu
impiegato in Africa ed in Guatemala, salendo ad una posizione
di potere all'interno della Chiesa. Comunque, insieme a questo
potere religioso, sopravvenne l' affiliazione e la registrazione
come Frammassone, e divenne membro massonico del 37.mo
grado, un qualcosa che si suppone disapprovato nella Chiesa
Cattolica Romana, dal momento che, secondo il Diritto canonico,
l'appartenenza ad una Loggia massonica comporta l' immediata
scomunica.
Secondo il vescovo Bouffard la Frammassoneria viene usata
dalla Chiesa per realizzare i suoi piani segreti, perche' molti altri
sacerdoti di alto livello, ossia vescovi, cardinali e persino papi, si
sono iscritti a societa' segrete insieme ad altri in posizioni di
potere in altre religioni e governi, la maggioranza di loro
lavorando insieme per favorire la malefica agenda degli Illuminati.
E le sue dichiarazioni sostengono i rapporti che affiorarono sui
giornali italiani e francesi nei primi anni '80, che recavano
notizia di piu' di 150 sacerdoti di alto rango iscritti alla
Frammassoneria, compresa la Loggia massonica P2, e ad
altre societa' segrete.
"Alla fine rinacqui come cristiano e denunciai la Chiesa Cattolica,"
ha affermato il vescovo Bouffard, che ora e' un Cristiano
praticante e segue la parola di Dio tramite la Bibbia. "Dobbiamo
sempre pregare per i nostri dirigenti, denunciando apertamente
il male e smascherando i Gesuiti per quello che realmente sono."
Dopo aver lasciato la Chiesa, il vescovo Bouffard fece anche
ammenda e chiese perdono all' ex sacerdote gesuita, padre
Alberto Rivera. Padre Rivera fu uno dei pochi sacerdoti gesuiti
con il coraggio di smascherare i malefici scopi della Societa' di
Gesu', facendo un passo avanti per proclamare in che modo
lavorasse, essendo uno degli infiltrati dell' Ordine dei Gesuiti in
Usa, con il compito di penetrare nelle chiese Protestanti e
Battiste, con l'intento di distruggerle dall'interno.
"Quando ero vescovo ed ancora fedele alla Chiesa, una volta
scrissi una lettera, denunciando padre Rivera e proponendo la
sua morte," ha dichiarato il vescovo Bouffard. "Quando compresi
la verita', cercai padre Rivera e chiesi il suo perdono. Diventammo
buoni amici ed io so che diceva la verita'. Era un uomo onesto,
che, per giunta, trovo' Dio."
"Io so che i Gesuiti hanno cercato di alterare la verita',
affermando che egli non era mai stato sacerdote e distruggendo
ogni documentazione che lo attestasse. Hanno cercato di fare lo
stesso a me, ma padre Rivera proclamava la verita' senza dubbi.
Conosco queste vicende come testimone e sono anche stato con
lui molte settimane prima della sua morte. Soffriva terribilmente
dopo essere stato avvelenato con acido. Come ho gia' detto, non
potete immaginare la sofferenza e la distruzione che sono state
causate e saranno causate dai Gesuiti."
In un articolo intitolato "Alberto: il grande trambusto", uno
scrittore sconosciuto, che seguiva la carriera del vescovo
Bouffard e la sua connessione con padre Rivera, scrisse quanto
segue, compresa la difficolta' da parte del Vaticano nel cercare
di censurare le accuse sia di Rivera che di Bouffard:
"A quel punto subentra la avvalorante testimonianza fornita
da padre Gerard Bouffard. Egli era un vescovo di alto rango
nato nel Quebec, Canada. Sali' dai piu' bassi livelli del suo ordine
sino a diventare assistente per molti anni di Papi quali Paolo VI
e Giovanni Paolo II. Si converti' al protestantesimo e proclama
di essere stato l'uomo che ricevette l' ordine di eliminare Rivera.
In un documentario denominato "Svelare il mistero posto dietro
i simboli cattolici", Bouffard mostra una lussuosa penna
placcata in oro 18 carati, che contiene uno speciale inchiostro
che scompare, con cui le autorita' del Sacro Uffizio firmano i
documenti al massimo livello di segretezza. Bouffard proclama:
"Con questa penna che ho in mano ho firmato l'ordine di
uccidere il Dr. Rivera". Considerevole e drammatica storia di
cappa e spada ! La sua precedente posizione di alto profilo lo
renderebbe facile bersaglio di discredito...
Tuttavia il silenzio e' assordante."
"Il Vaticano ha anche i suoi propri problemi di credibilita' con
cui lottare. Da un contesto storico la proclamazione di Alberto
di essere stato un gesuita che lavorava in segreto per
distruggere le chiese protestanti non e' tanto inverosimile
quanto potrebbe sembrare. I Gesuiti furono creati nel 1541 da
Ignazio De Loyola per quel preciso proposito (sebbene,
naturalmente, alcuni Gesuiti neghino cio'). Essi si sono impegnati
in innumerevoli sporchi imbrogli, assassinii e congiure traditrici
durante il periodo del loro maggiore successo e potere."
L'Ufficio della Inquisizione fu un risultato della loro missione,
che porto' alla tortura e/o uccisione di milioni di persone
innocenti per "eresia".
Quel dipartimento da allora e' stato rinominato "Il Santo Uffizio",
ma i Gesuiti non si sono mai preoccupati per un cambio di nome.
Quanto i loro obiettivi siano cambiati con il passare del tempo e'
anche incerto. Ne' l'organizzazione e' molto trasparente e neanche
serve gli interessi del Papa. Le cattive reputazioni non vengono
facilmente dimenticate.
"Se la storia di Alberto fosse solo una montatura, sarebbe
tuttavia un brillante brano di narrativa, con sbalorditiva
coerenza. Esistono certamente altre cospirazioni che siano
state escogitate, che sono egualmente vivide ed intricate.
La congiura per l' assassinio di JFK e quella degli
UFO / Majestic 12 (2) vengono per prime alla mente.
Ma queste cospirazioni furono ideate e perfezionate da
centinaia di persone nell'arco di un lungo periodo di tempo,
quindi assemblate e rifinite, fino al punto in cui formassero
una narrazione plausibile. Dopo circa venti anni di
"apporti pubblici" e revisioni, viene adottata una versione
semi-"ufficiale". Se qualche specifica parte di essa viene
dimostrata falsa, la versione si modifica in una forma
leggermente differente, privata delle parti confutate."
Alberto non aveva nessuna di queste risorse. La sua storia
personale provenne da lui solamente. Essa non fu revisionata e
rifinita per decenni dalla commissione, prima che Chick la
pubblicasse. Al contrario essa fu pubblicata nella sua interezza
e solo allora arricchita con volumi addizionali (cinque piu' i
fumetti), aggiungendo nomi e date, ma senza ritrattazioni.
Se in effetti "avesse inventato tutto cio' ", allora egli certamente
meriterebbe un premio per genio letterario. Specialmente
quanto piu' i suoi personali intrecci biografici sono connessi
(sorvolare, Barone von Munchausen ?).
Dopo venti anni di indagini tutte le risorse del Papa non sono
riuscite a "provare" che la denuncia di Alberto fosse un falso.
Naturalmente neanche Alberto riusci' a "provare" le sue accuse
contro il Vaticano. Così, al meglio, la contesa e' ancora un
pareggio. Forse futuri sviluppi frutteranno qualche evento
drammatico. Ma non fateci affidamento. Probabilmente non
sapremo mai se Alberto fosse realmente quel personaggio che
proclamava di essere, a meno che il Papa faccia un passo chiaro
e netto, e lo confessi. (E cio' presenta circa le stesse probabilita'
di avvenire quanto quelle che un disco volante atterri sul prato
della Casa Bianca). Esso, comunque, e' precisamente delizioso
nutrimento per la meditazione, e molto piu' terrificante di ogni
trailer trasmesso riguardante X-files.
Per leggere una difesa di Alberto dal sito Chick, vai a:
http://www.chick.com/reading/books/199/0199cont.asp
Nel corso della storia l' Ordine dei Gesuiti e' stato collegato a
guerra e genocidio, venendo formalmente bandito da molte
nazioni, comprese Francia ed Inghilterra. Mentre i ricercatori
proclamano che i Gesuiti sono i concreti controllori spirituali del
Nuovo Ordine Mondiale, lo scrittore Phelps ha anche reclamato
il bando dell' Ordine da questa nazione.
Comunque, con piu' di 28 universita' maggiori da costa a costa,
l' Ordine ha costituito qui una forte base di appoggio politico e
finanziario, compreso il controllo segreto del CFR ed il controllo
di molte banche, come la "Bank of America" ed il "Federal
Reserve banking system", rendendo l'appello di Phelps per il
bando una impresa difficile, se non addirittura proibitiva.
Greg Szymanski
http://www.arcticbeacon.com/25-Sept-2006.html
Note del traduttore:
1) per i protestanti non sono giustificati il culto e le immagini
dei santi ("i morti")
2) nel 1987 si venne a sapere di un fantomatico e segreto
gruppo di 12 consiglieri, che riferivano direttamente al solo
presidente Usa su argomenti legati agli UFO
traduzione di Francesco Caselli
Vaso con il primo riferimento a cristo
Trovato un vaso con il primo riferimento scritto a Cristo
Il reperto, rinvenuto nelle acque del Mediteraneo, ha una scritta «Per Cristo il mago» e risalirebbe a prima del 50 d.C.
MADRID (SPAGNA) - Le acque del Mediterraneo hanno restituito un antico vaso proveniente dall’Asia Minore e datato I secolo a.C.. Il reperto reca un’iscrizione in greco: “Dia Christou o goistais”.
La scritta risalirebbe a prima del 50 d.C. e secondo gli studiosi potrebbe essere tradotta: “Per Cristo il mago”. L’affascinante ipotesi dell’archeologo francese Franck Goddio è che si tratti del più antico riferimento a Gesù mai ritrovato. «Cristo era considerato il più grande esponente della magia bianca» ha detto Goddio al quotidiano spagnolo «El Mundo».
DATAZIONE - E il quotidiano spagnolo ricorda come la prima lettera di San Paolo nella quale l’apostolo fa riferimento al suo maestro sia datata 51 d.C. Dunque, se i calcoli degli egittologi sono corretti, i riferimenti scritti a Cristo andrebbero spostati indietro di almeno un anno. Il vaso da mercoledì si trova nella Capitale spagnola, dove sarà esposto fino al 26 novembre nella mostra “Tesori sommersi d’Egitto” allestita al Matadero Legazpi. Per il trasporto del reperto, che ha viaggiato assieme a un team di egittologi e a membri del governo del Cairo, al quale il vaso appartiene, sono state allestite imponenti misure di sicurezza. Da molti anni Goddio, nato a Casablanca nel 1947 e presidente dell’Istituto europeo di archeologia sottomarina, scandaglia i fondali del tratto di costa davanti ad Alessandria d’Egitto e nella baia di Abukir, vicino al delta del Nilo.
La sua teoria è che le antiche città di questa regione dell’Egitto, su tutte Alessandria, fondata da Alessandro Magno tra il 332 e il 331 a.C., siano sprofondate in mare a causa del peso dei sontuosi templi e palazzi costruiti su un terreno fangoso. Un’altra teoria parla di un terremoto. Ma se l’incertezza sulle cause rimane, le esplorazioni sottomarine condotte da Goddio in quasi due decenni di lavoro hanno portato a scoperte straordinarie. I primi ritrovamenti risalgono al 1996, ma fu nel 2000 che l’archeologo annunciò al mondo che meno di 10 metri sotto la superficie del mare c’era una grande città, e che secondo lui i templi e i monumenti localizzati dai sensori elettronici erano appartenuti ad Alessandria.
RITROVAMENTI - Da allora i ritrovamenti di reperti non si sono mai interrotti: sono state riportate a terra statue di Iside e sfingi di granito, fino a questo vaso e a quelle parole su Cristo, definito il mago. Un’ipotesi è che il vaso fosse utilizzato in riti divinatori: ci si versava dell’olio, e le “curve” disegnate dal liquido venivano interpretate da un aruspice. Nell’iscrizione, Cristo potrebbe essere il nome del celebrante, oppure potrebbe indicare il Messia invocato dal mago per legittimare i suoi poteri soprannaturali. «Il porto di Alessandria era collegato alla Palestina – dice infatti Goddio - ed è molto probabile che in Egitto si sapesse dell’esistenza di Cristo e dei miracoli che gli erano attribuiti». L’altra ipotesi è che quel vaso fosse un dono destinato a un uomo di nome Christos, magari membro di un’associazione chiamata ogoistais, in riferimento a una divinità chiamata Ogo. Certo, è decisamente meno evocativa.
Fonte: Corriere.it
Il reperto, rinvenuto nelle acque del Mediteraneo, ha una scritta «Per Cristo il mago» e risalirebbe a prima del 50 d.C.
MADRID (SPAGNA) - Le acque del Mediterraneo hanno restituito un antico vaso proveniente dall’Asia Minore e datato I secolo a.C.. Il reperto reca un’iscrizione in greco: “Dia Christou o goistais”.
La scritta risalirebbe a prima del 50 d.C. e secondo gli studiosi potrebbe essere tradotta: “Per Cristo il mago”. L’affascinante ipotesi dell’archeologo francese Franck Goddio è che si tratti del più antico riferimento a Gesù mai ritrovato. «Cristo era considerato il più grande esponente della magia bianca» ha detto Goddio al quotidiano spagnolo «El Mundo».
DATAZIONE - E il quotidiano spagnolo ricorda come la prima lettera di San Paolo nella quale l’apostolo fa riferimento al suo maestro sia datata 51 d.C. Dunque, se i calcoli degli egittologi sono corretti, i riferimenti scritti a Cristo andrebbero spostati indietro di almeno un anno. Il vaso da mercoledì si trova nella Capitale spagnola, dove sarà esposto fino al 26 novembre nella mostra “Tesori sommersi d’Egitto” allestita al Matadero Legazpi. Per il trasporto del reperto, che ha viaggiato assieme a un team di egittologi e a membri del governo del Cairo, al quale il vaso appartiene, sono state allestite imponenti misure di sicurezza. Da molti anni Goddio, nato a Casablanca nel 1947 e presidente dell’Istituto europeo di archeologia sottomarina, scandaglia i fondali del tratto di costa davanti ad Alessandria d’Egitto e nella baia di Abukir, vicino al delta del Nilo.
La sua teoria è che le antiche città di questa regione dell’Egitto, su tutte Alessandria, fondata da Alessandro Magno tra il 332 e il 331 a.C., siano sprofondate in mare a causa del peso dei sontuosi templi e palazzi costruiti su un terreno fangoso. Un’altra teoria parla di un terremoto. Ma se l’incertezza sulle cause rimane, le esplorazioni sottomarine condotte da Goddio in quasi due decenni di lavoro hanno portato a scoperte straordinarie. I primi ritrovamenti risalgono al 1996, ma fu nel 2000 che l’archeologo annunciò al mondo che meno di 10 metri sotto la superficie del mare c’era una grande città, e che secondo lui i templi e i monumenti localizzati dai sensori elettronici erano appartenuti ad Alessandria.
RITROVAMENTI - Da allora i ritrovamenti di reperti non si sono mai interrotti: sono state riportate a terra statue di Iside e sfingi di granito, fino a questo vaso e a quelle parole su Cristo, definito il mago. Un’ipotesi è che il vaso fosse utilizzato in riti divinatori: ci si versava dell’olio, e le “curve” disegnate dal liquido venivano interpretate da un aruspice. Nell’iscrizione, Cristo potrebbe essere il nome del celebrante, oppure potrebbe indicare il Messia invocato dal mago per legittimare i suoi poteri soprannaturali. «Il porto di Alessandria era collegato alla Palestina – dice infatti Goddio - ed è molto probabile che in Egitto si sapesse dell’esistenza di Cristo e dei miracoli che gli erano attribuiti». L’altra ipotesi è che quel vaso fosse un dono destinato a un uomo di nome Christos, magari membro di un’associazione chiamata ogoistais, in riferimento a una divinità chiamata Ogo. Certo, è decisamente meno evocativa.
Fonte: Corriere.it
domenica 28 settembre 2008
nibiru
E' noto che la scoperta di Plutone (C.Tombaugh, 1930) non fu effettuata otticamente, in base all’osservazione della volta celeste, bensì matematicamente, derivandola dalle perturbazioni orbitali di Urano e Nettuno; solo in un secondo momento tale scoperta fu confermata mediante il telescopio.
Nel corso del 1972, esaminando la traiettoria della cometa di Halley, J.Brady (del Lawrence Livermore Laboratory - California) scoprì che anche l’orbita di questa cometa, come quelle di Urano e Nettuno, era "perturbata". I suoi calcoli lo condussero ad ipotizzare l’esistenza di un pianeta "X" alla distanza di 64 UA(· ) dal Sole (Plutone ne dista 39), con periodo orbitale di 1800 anni terrestri....
Brady, come tutti gli astronomi che si stavano occupando del pianeta "X", presumeva che tale corpo celeste orbitasse intorno al Sole nello stesso modo degli altri pianeti; ne quantificò pertanto la distanza dalla nostra stella in misura della metà del suo asse orbitale maggiore. Questo in accordo con la seconda legge di Keplero ("Le aree descritte dal raggio vettore sono proporzionali ai tempi impiegati a descriverle"); vale a dire che un pianeta si sposta tanto più lentamente quanto più è lontano dal proprio sole. Nel nostro sistema, ad es., si passa dal velocissimo Mercurio (che impiega poco meno di tre mesi a compiere la propria rivoluzione intorno al Sole) al lentissimo Plutone (oltre 247 anni).
Ma, secondo le testimonianze dei Sumeri, Nibiru orbita come una cometa attorno al Sole, essendo quest’ultimo uno dei fuochi della propria ellissi estremamente allungata, così che la distanza dal Sole corrisponde all’intero asse maggiore e non alla sua metà. E’ curioso il fatto che l’orbita del pianeta "X" calcolata da Brady (1800 a.) sia esattamente la metà dell’orbita di 3600 a. che i Sumeri attribuivano a Nibiru. Ricordiamo che (secondo le tesi di Z.Sitchin, esposte in "Genesis Rivisited", 1990) la traiettoria dell’orbita di Nibiru, in questo periodo, starebbe facendo ritorno verso il perigeo: questo potrebbe giustificare la strana coincidenza...?
Ma Brady giunse ad ulteriori conclusioni, in sintonia con le tradizioni sumeriche: il pianeta "X" sarebbe dotato, come Plutone, di un’orbita retrograda, con il piano fortemente inclinato rispetto all’eclittica.
All’inizio gli astronomi si interrogarono se il responsabile delle perturbazioni nell’orbita di Urano e Nettuno potesse essere Plutone, giacché la considerevole eccentricità della sua orbita gli consente di penetrare periodicamente all’interno dell’orbita di Nettuno (una situazione di questo tipo è iniziata nel ‘79 e si è conclusa nel ‘99). Questi dubbi svanirono nel giugno del 1978, allorché W.Christie (dell’Osservatorio Navale di Washington, un organismo della Marina Americana sotto il diretto controllo della NASA) scoprì che Plutone, oltre a possedere un satellite (Caronte), era molto più piccolo di quanto si pensasse (meno di 2/3 della Luna) e quindi dotato di una massa non in grado di esercitare rilevanti influenze gravitazionali.
L’elaborazione di tutti questi dati rafforzarono l’indicazione che un’unica " forza estranea " - il "pianeta dell’attraversamento" dei Sumeri - avesse inclinato Urano, spostato e inclinato Plutone ed impresso un’orbita retrograda anche a Tritone (un satellite di Nettuno).
Incuriositi da queste scoperte, due colleghi di W.Christie all’Osservatorio Navale (R.S.Harrington e T.C.Van Flaandern) condussero una lunga serie di simulazioni al computer, raggiungendo la conclusione che tutte quelle anomalie orbitali fossero state determinate da un "intruso", cioè da un pianeta (grande da due a cinque volte la Terra) con piano orbitale inclinato ed un semiasse di "meno di 100 UA".
Nel 1981 i dati raccolti durante le missioni del Pioneer 10, del Pioneer 11 e dei due Voyager dimostrarono l’esattezza di tali intuizioni: doveva esistere un corpo celeste, grande almeno il doppio della Terra, in orbita solare ad una distanza di almeno 2.4 miliardi di km oltre Plutone e con periodo orbitale di almeno 1000 anni. Il "Detroit News" del 16 gennaio 1981 pubblicò la notizia in prima pagina, insieme alla raffigurazione sumera del sistema solare, così come appare sul famoso sigillo cilindrico, conservato nel Museo di Berlino, col n.° VA/243.
A questo punto una svolta decisiva nelle ricerche fu impressa dal "Progetto IRAS" (Infrared Astronomical Satellite), vale a dire l’esplorazione agli infrarossi del sistema solare, mediante il lancio in orbita terrestre a 900 km di altezza di un telescopio (60 cm di apertura, 62 rivelatori infrarossi su quattro bande spettrali, fra 8,5 e 119 mm / l), sensibile al calore racchiuso nell’interno di corpi substellari.
Era il 25 gennaio 1983, quando dalla base di Vanderberg in California partì il vettore americano Delta 3910 con a bordo 500 kg di carico utile, frutto della cooperazione USA-Inghilterra-Olanda. Per ridurre al massimo l’emissione di irraggiamento parassita, proprio della strumentazione, tutto l’insieme venne posto in un criòstato contenente elio liquido superfluido a -271°C: era indispensabile, infatti, il raffreddamento del telescopio e dei rivelatori alla temperatura più bassa possibile.
Essendo l’He liquido molto volatile, è lentamente evaporato, determinando l’inattivazione dell’IRAS il 21 novembre 1983, protraendo la missione di oltre un mese e mezzo sulla data prevista. Nei circa dieci mesi di attività, il satellite eliosìncrono scattò ed inviò al centro di controllo 600.000 immagini, dalla cui elaborazione emerse l’individuazione di 250.000 sorgenti celesti di tipo infrarosso (il 99% delle quali in precedenza sconosciute), stelle e sistemi planetari in formazione (età < 1 milione di anni), cinque nuove comete, quattro nuovi asteroidi e un misterioso oggetto in movimento, simile ad una cometa.
Tutto questo, ora, rende giustizia a R.Reynolds (del Centro Ricerche Ames), che il 30 gennaio 1983 rilasciò una dichiarazione al "New York Times" del tipo: "Gli astronomi sono così sicuri del decimo pianeta che pensano rimanga soltanto da dargli un nome". Predizione, questa, fatta propria da Z.Sitchin nella lettera inviata il giorno appresso alla "Planetary Society", nella quale si suggeriva addirittura l’appellativo: lo stesso attribuito, a suo tempo, dai Sumeri (Nibiru) o dai Babilonesi (Marduk).
La qual cosa, ai giorni nostri, si è ripetuta da parte di J.Murray (della UK’s Open University), il quale, insieme con il collega J.Matese (University of Louisiana), ha dato l’annuncio nell’ottobre ’99 che "…una forza misteriosa, generata da un grande oggetto invisibile, rallenta il viaggio delle sonde terrestri in uscita dal sistema solare; la stessa che, probabilmente, è responsabile della deviazione delle orbite cometarie…".
Ma torniamo al 1983. Verso la fine di quell’anno, in assenza di comunicati ufficiali, un’indiscrezione riuscì a trapelare, nel corso di un’intervista concessa dai principali scienziati del progetto IRAS alla rubrica scientifica del "Washington Post". La notizia fu ripresa da diversi quotidiani statunitensi, che la titolarono: "Oggetto gigante confonde gli astronomi", "Corpo misterioso trovato nello spazio", "Ai limiti del sistema solare un misterioso oggetto gigante", "Un corpo celeste pone agli astronomi un enigma cosmico". Messo alle strette, G.Neugebauer, Direttore dell’IRAS, dichiarò: "Posso solo dire che non sappiamo di cosa si tratti". Successivamente anche la NASA uscì con un rapporto ufficiale: "Il corpo misterioso rilevato dall’IRAS disterebbe "solo" 80 miliardi di km dal Sole e potrebbe trovarsi in fase di avvicinamento alla Terra. E’ stato captato due volte dal telescopio ad infrarossi (a distanza di sei mesi) e i dati raccolti mostrano che in questo periodo, pur brevissimo per i tempi astronomici, si è spostato di poco nella sua traiettoria. Ciò evidenzia che non si tratta d’una cometa, poiché una cometa non può avere una dimensione di 5x la Terra ed, in ogni caso, si sarebbe spostata maggiormente. E’ possibile, quindi, che si tratti del decimo pianeta o pianeta "X", che gli astronomi hanno, finora, cercato invano"
tratto liberamente da www.nibiru2012.it
.
Nel corso del 1972, esaminando la traiettoria della cometa di Halley, J.Brady (del Lawrence Livermore Laboratory - California) scoprì che anche l’orbita di questa cometa, come quelle di Urano e Nettuno, era "perturbata". I suoi calcoli lo condussero ad ipotizzare l’esistenza di un pianeta "X" alla distanza di 64 UA(· ) dal Sole (Plutone ne dista 39), con periodo orbitale di 1800 anni terrestri....
Brady, come tutti gli astronomi che si stavano occupando del pianeta "X", presumeva che tale corpo celeste orbitasse intorno al Sole nello stesso modo degli altri pianeti; ne quantificò pertanto la distanza dalla nostra stella in misura della metà del suo asse orbitale maggiore. Questo in accordo con la seconda legge di Keplero ("Le aree descritte dal raggio vettore sono proporzionali ai tempi impiegati a descriverle"); vale a dire che un pianeta si sposta tanto più lentamente quanto più è lontano dal proprio sole. Nel nostro sistema, ad es., si passa dal velocissimo Mercurio (che impiega poco meno di tre mesi a compiere la propria rivoluzione intorno al Sole) al lentissimo Plutone (oltre 247 anni).
Ma, secondo le testimonianze dei Sumeri, Nibiru orbita come una cometa attorno al Sole, essendo quest’ultimo uno dei fuochi della propria ellissi estremamente allungata, così che la distanza dal Sole corrisponde all’intero asse maggiore e non alla sua metà. E’ curioso il fatto che l’orbita del pianeta "X" calcolata da Brady (1800 a.) sia esattamente la metà dell’orbita di 3600 a. che i Sumeri attribuivano a Nibiru. Ricordiamo che (secondo le tesi di Z.Sitchin, esposte in "Genesis Rivisited", 1990) la traiettoria dell’orbita di Nibiru, in questo periodo, starebbe facendo ritorno verso il perigeo: questo potrebbe giustificare la strana coincidenza...?
Ma Brady giunse ad ulteriori conclusioni, in sintonia con le tradizioni sumeriche: il pianeta "X" sarebbe dotato, come Plutone, di un’orbita retrograda, con il piano fortemente inclinato rispetto all’eclittica.
All’inizio gli astronomi si interrogarono se il responsabile delle perturbazioni nell’orbita di Urano e Nettuno potesse essere Plutone, giacché la considerevole eccentricità della sua orbita gli consente di penetrare periodicamente all’interno dell’orbita di Nettuno (una situazione di questo tipo è iniziata nel ‘79 e si è conclusa nel ‘99). Questi dubbi svanirono nel giugno del 1978, allorché W.Christie (dell’Osservatorio Navale di Washington, un organismo della Marina Americana sotto il diretto controllo della NASA) scoprì che Plutone, oltre a possedere un satellite (Caronte), era molto più piccolo di quanto si pensasse (meno di 2/3 della Luna) e quindi dotato di una massa non in grado di esercitare rilevanti influenze gravitazionali.
L’elaborazione di tutti questi dati rafforzarono l’indicazione che un’unica " forza estranea " - il "pianeta dell’attraversamento" dei Sumeri - avesse inclinato Urano, spostato e inclinato Plutone ed impresso un’orbita retrograda anche a Tritone (un satellite di Nettuno).
Incuriositi da queste scoperte, due colleghi di W.Christie all’Osservatorio Navale (R.S.Harrington e T.C.Van Flaandern) condussero una lunga serie di simulazioni al computer, raggiungendo la conclusione che tutte quelle anomalie orbitali fossero state determinate da un "intruso", cioè da un pianeta (grande da due a cinque volte la Terra) con piano orbitale inclinato ed un semiasse di "meno di 100 UA".
Nel 1981 i dati raccolti durante le missioni del Pioneer 10, del Pioneer 11 e dei due Voyager dimostrarono l’esattezza di tali intuizioni: doveva esistere un corpo celeste, grande almeno il doppio della Terra, in orbita solare ad una distanza di almeno 2.4 miliardi di km oltre Plutone e con periodo orbitale di almeno 1000 anni. Il "Detroit News" del 16 gennaio 1981 pubblicò la notizia in prima pagina, insieme alla raffigurazione sumera del sistema solare, così come appare sul famoso sigillo cilindrico, conservato nel Museo di Berlino, col n.° VA/243.
A questo punto una svolta decisiva nelle ricerche fu impressa dal "Progetto IRAS" (Infrared Astronomical Satellite), vale a dire l’esplorazione agli infrarossi del sistema solare, mediante il lancio in orbita terrestre a 900 km di altezza di un telescopio (60 cm di apertura, 62 rivelatori infrarossi su quattro bande spettrali, fra 8,5 e 119 mm / l), sensibile al calore racchiuso nell’interno di corpi substellari.
Era il 25 gennaio 1983, quando dalla base di Vanderberg in California partì il vettore americano Delta 3910 con a bordo 500 kg di carico utile, frutto della cooperazione USA-Inghilterra-Olanda. Per ridurre al massimo l’emissione di irraggiamento parassita, proprio della strumentazione, tutto l’insieme venne posto in un criòstato contenente elio liquido superfluido a -271°C: era indispensabile, infatti, il raffreddamento del telescopio e dei rivelatori alla temperatura più bassa possibile.
Essendo l’He liquido molto volatile, è lentamente evaporato, determinando l’inattivazione dell’IRAS il 21 novembre 1983, protraendo la missione di oltre un mese e mezzo sulla data prevista. Nei circa dieci mesi di attività, il satellite eliosìncrono scattò ed inviò al centro di controllo 600.000 immagini, dalla cui elaborazione emerse l’individuazione di 250.000 sorgenti celesti di tipo infrarosso (il 99% delle quali in precedenza sconosciute), stelle e sistemi planetari in formazione (età < 1 milione di anni), cinque nuove comete, quattro nuovi asteroidi e un misterioso oggetto in movimento, simile ad una cometa.
Tutto questo, ora, rende giustizia a R.Reynolds (del Centro Ricerche Ames), che il 30 gennaio 1983 rilasciò una dichiarazione al "New York Times" del tipo: "Gli astronomi sono così sicuri del decimo pianeta che pensano rimanga soltanto da dargli un nome". Predizione, questa, fatta propria da Z.Sitchin nella lettera inviata il giorno appresso alla "Planetary Society", nella quale si suggeriva addirittura l’appellativo: lo stesso attribuito, a suo tempo, dai Sumeri (Nibiru) o dai Babilonesi (Marduk).
La qual cosa, ai giorni nostri, si è ripetuta da parte di J.Murray (della UK’s Open University), il quale, insieme con il collega J.Matese (University of Louisiana), ha dato l’annuncio nell’ottobre ’99 che "…una forza misteriosa, generata da un grande oggetto invisibile, rallenta il viaggio delle sonde terrestri in uscita dal sistema solare; la stessa che, probabilmente, è responsabile della deviazione delle orbite cometarie…".
Ma torniamo al 1983. Verso la fine di quell’anno, in assenza di comunicati ufficiali, un’indiscrezione riuscì a trapelare, nel corso di un’intervista concessa dai principali scienziati del progetto IRAS alla rubrica scientifica del "Washington Post". La notizia fu ripresa da diversi quotidiani statunitensi, che la titolarono: "Oggetto gigante confonde gli astronomi", "Corpo misterioso trovato nello spazio", "Ai limiti del sistema solare un misterioso oggetto gigante", "Un corpo celeste pone agli astronomi un enigma cosmico". Messo alle strette, G.Neugebauer, Direttore dell’IRAS, dichiarò: "Posso solo dire che non sappiamo di cosa si tratti". Successivamente anche la NASA uscì con un rapporto ufficiale: "Il corpo misterioso rilevato dall’IRAS disterebbe "solo" 80 miliardi di km dal Sole e potrebbe trovarsi in fase di avvicinamento alla Terra. E’ stato captato due volte dal telescopio ad infrarossi (a distanza di sei mesi) e i dati raccolti mostrano che in questo periodo, pur brevissimo per i tempi astronomici, si è spostato di poco nella sua traiettoria. Ciò evidenzia che non si tratta d’una cometa, poiché una cometa non può avere una dimensione di 5x la Terra ed, in ogni caso, si sarebbe spostata maggiormente. E’ possibile, quindi, che si tratti del decimo pianeta o pianeta "X", che gli astronomi hanno, finora, cercato invano"
tratto liberamente da www.nibiru2012.it
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martedì 1 luglio 2008
luta cun nois pro sa libertadi de sa sardinya et pro fai conosci sa beleza ki tenemus in domu, in totu sa natzioni!
Seus in unu momentu meda gravi, is culunialistas aligadoris italianus, funt faende de totu pro portai innoi, in sa terra nosta, s'aliga nukreari. Ant jai bius ca nosus sardus non si oponemus cun fortza cuntra is aligadoris italianus, po custu motivu est certu c'ant a fai un'isbarcu de aliga radiuativa de poni in sas mineras sbendonadas ki teneus in Sardinya. nosus naraus qa in mineras depint essi logu de bisitai at recordu de sa nosta istoria de luta c'aint fatu is minadoris in sus tempus susus. Pro custu matessi boleus aregordai sa terra nosta limpia e libera de aliga et iscadras nukrearis, bolemus ki sa belleza ki tenimus in totu is rejonis sardas cun is nuraghe, domus de jamas, betili, ziqurat, funtanas isacras, menihr, tumbas de jgantes, statuas de monti prama, et totus is antikidadis ki tenemus in sa patria nosta, totu custas belesaza ki ci funt in domu nosta depeus fai biri a totus is allenus.
S'iscopu nostu est balorizai sa terra nosta cun sa cultura e totus is belesaza ki tenimus in Sardinya!
kini bolid colaborai pro fai ricercas et iscriri subra at is antikidadis nostas poidi iscrire a sa e-litera sayli@tiscali.it a si biri e si intendi kitzi, sardus totus!
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